Che lo dicano gli esperti di SEO, perchè cercando “diaz g8” salta fuori, bello in cima, questo mio blogghettino (ovvero, il post sulla schifosa storia delle molotov della Diaz). Prima di quotidiani e portali vari, che evidentemente sono meno bravi a indicizzare i loro contenuti che la simpatiche quattro canaglie di WordPress – certo, se i giornali rendessero liberamente accessibili i propri archivi sarebbero i primi a beneficiarne, ma vaglielo a spiegare…
Comunque, Diaz. Genova. G8. 2001. Processi in corso, ancora. Lanci di agenzia e titoli di giornali, ogni qualche settimana. Qualche poliziotto forse verrà condannato – o quantomeno rimproverato – per qualche eccesso (anche se sono decisamente sicuro di aver letto che i “protagonisti” di Genova sono stati tutti promossi – vedi questo articolo de il manifesto del 2003), e dall’altro lato 25 manifestanti rischiano un tot di anni di prigione, in una sorta di stupida logica del bilancino – se bisogna proprio condannare dei tutori dell’ordine è necessario quantomeno far finire dentro, senza troppa vergogna, anche qualcuno responsabile (quantomeno simbolicamente, moralmente, …) delle vetrine rotte e dei sassi tirati in quei giorni di fine Luglio 2001.
Come già scritto negli altri miei pochi post su Genova, supportolegale segue tutti i processi con riassunti, trascrizioni e comunicati. Difende i manifestanti e accusa i poliziotti. Non è quindi super-partes. Ma è informazione. Idem, all’incirca, per i blog di Nero e Caparossa – il primo scrive abbastanza su Genova 2001, con arguzia, il secondo meno, ma è altrettanto intelligente e incisivo. Oggi ho scovato anche il blog di Roberto Ferrucci, hosted by WP, e lo linko qui visto che parla della Diaz, e sta per uscire un suo romanzo che prende spunto da quella notte (cilena. O messicana, come si sta dicendo in questi giorni).
E per chi vuole sapere di + su Genova e i giorni del Luglio 2001 l’altra risorsa irrinunciabile sono gli archivi di Indymedia Itala. Un buon punto di partenza può essere questa pagina. (IMC Italia da un po’ di mesi è “spenta”. Si possono recuperare articoli pubblicati in passato anche tramite la Way Back Machine di archive.org).
Venendo alle novità di questi giorni, uno dei capi, o sottocapi, del massacro della Diaz cambia in tribunale la propria versione dei fatti, ammettendo di essere entrato nella scuola non a pestaggi conclusi, ma mentre altri (altri, non gli uomini del suo reparto, la confessione serve + che altro come scaricabarile) picchiavano le persone che si trovavano nella palestra e al primo piano della scuola.
“Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana. […] Intorno alla ragazza per terra c’erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale.”
(M. Fournier, in tribunale. Riportato dal Corriere.)
Ai confini dello splatter.
Cosa siano le macellerie messicane, non lo so e non mi interessa (niente di promettente, cmq, se assomigliano alla mattanza della Diaz. Dove, scusiamo la ricapitolazione… c’erano manifestanti violenti che hanno opposto resistenza, hanno detto, prima, poi si è scoperto che era falso, hanno accoltellato un agente, no un momento, era una montatura, avevano delle molotov, uhm, no le molotov le ha portate la polizia, per fabbricare una prova, uhm “ferite pregresse” degli scontri del pomeriggio e no no noi siamo arrivati dopo… 6 anni dopo qualche piccola crepa nel vergognoso muro di omertà che hanno costruito… … ….)
Il Giornale di Brescia, top seller qui della mia cittadina, sceglie giustamente una foto + soft di quella del Corsera, per illustrare un articolo pressochè identico (the power of ansa & cia + the power of copincolla)… Non una giovane sulla barella con il viso insanguinato, ma alcuni dei pochissimi ragazzi usciti con le proprie gambe (e arrestati, tutti e 93 – arresti poi ovviamente non convalidati), che sfilano tra gli uomini dei reparti speciali uscendo dalla Diaz. Eh beh, perchè urtare il lettore con immagini shock…
Io sinceramente ho pensato che forse non si trovassero + in rete delle foto con cui illustrare i propri articolini su Genova 2001. C’ho speso 10′, stamani. Da StudioAperto a Repubblica le redazioni pullulano di web hunters, cacciatori di filmati sconvolgenti, immagini shock, pettegolezzi osè, siti orripilanti, virus tremendi e amenità varie della rete. Ma forse a cercare la realtà sono un po’ meno bravi. Mah.
Non sono un fottuto sensazionalista. Le immagini di questo post, prese da siti indymedia, sono qui sono a dire una cosa: eccolo, il sangue della Diaz. Ce n’era, e tanto. Sgorgava dalle donne e dagli uomini massacrati di botte, a mezzanotte, nei loro sacchi a pelo. Se lo sono portati in ospedale, sui loro corpi martoriati. E ne hanno lasciato là – su pavimenti, caloriferi, muri.
A quella ragazza di cui parla Fournier, evidentemente le hanno aperto la testa. A manganellate, a calci.
Boh, sì, ai poliziotti avranno detto che c’erano dentro dei terroristi, nella scuola, dei “black bloc”. Gente armata. Pericolosa. O forse i poliziotti erano stanchi. Drogati. Tutte e tre le cose. Nessuna delle tre.
Cosa mi cambia, cosa ci cambia. Nulla… (Non mi interessano le commissioni di inchiesta.)
Dovrei, forse, provare rabbia.
Provo, invece, vergogna.
La vergogna di essere uomo.
(Se questo è un uomo).
CoComment: tutti i commenti, un’unica interfaccia
giugno 14, 2007Ancora via Tangler, che se si sta rivelando fonte di scoperte/segnalazioni + che interessanti, ho scoperto CoComment
Per una volta localizzazione è da subito anche in italiano, per cui copincollo dalla presentazione:
“Entra nella conversazione -Seguite le vostre conversazioni su differenti piattaforme (blog, forum, comunità in linea…). Segui – coComment segue tutte le tue conversazioni online che stai seguendo in un solo spazio e ti informa quando delle nuove conversazioni sono state aggiunte. Condividi – Pubblica le tue conversazioni sul tuo blog in un click o inviale per email ad un amico. Esplora – Guarda i top commentatori, quali articoli o posts generano più traffico, chi commenta nelle stesse tue conversazioni.”
Insomma, una piattaforma web-based (con in + l’ormai quasi immancabile Firefox extension) per tenere traccia dei propri commenti. In modo molto comodo – e maneggevole.
WP ha qualcosa di (parzialmente) simile, ma limitato ai commenti fatti sui blog ospitati da WordPress stessa. Altri plugin di blog e forum consentono di essere informati via mail sullo stato di una conversazione / thread / commenti a un post.
CoComment è su questa stessa linea. Due passi avanti.
A me, che sono un commentatore medio/mediocre (10 commenti a settimana, forse meno) CoComment piace e risulta utile. Immagino possa esserlo molto di + x hard-bloggers & cia.
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Pubblicato da carl0z