Spiaremiamoglie: 3 mesi di indagini, 6 anni di carcere

febbraio 23, 2007

“Succede anche questo in rete…”

www.tg5.mediaset.it/video/2007/02/vedivideo_13914.shtml

La rete, la rete, la rete…

Covo di balordi, rifugio di perversi, luogo di scambio per ladri, malati, pazzi, uomini-merda.

Quando non parla del nuovo librofonino superfichissimo della Telecom che ci potrai leggere i libri senza fatica (ma va va…) la tv di solito parla dei new media per lanciare stupidissimi allarmi. Il bullismo va in rete, la rete è piena di pedopornofili, i pirati informatici accedono al tuo pc anche quando è spento e ti clonano la carta di credito…

Nooo… la rete non siamo noi, con i nostri pregi e i nostri difetti, i nostri desideri e le nostre perversioni… nooo… non siamo noi a usare la rete, a usarla, consumarla come preferiamo. Nooo… la rete ci rende sporchi. Brutti, sporchi e criminali.

E allora il tg di la7 ha appena lanciato l’allarme “le gang americane usano internet per reclutare nuovi adepti” (vero. E i colloqui di lavoro si fanno su Second Life. Vero anche questo) che il tg5 rilancia. Filmava la moglie di nascosto e metteva i video in rete.

Il servizio mostra: google, e qualcuno che digita “spiaremiamoglie”. Il giornalista dice “aveva creato un sito web”. Cazzata. E infatti il servizio mostra la pagina di video.libero.it
Faccio come loro. Eccoci qui.

Ah. E che soddisfazione. Il logo della polizia di stato su due video dell’utente SpiareMiaMoglie.

logo polizia di stato

Che, per inciso, noto, sono stati visti 27mila volte circa ciascuno. Insomma: un reo, molti spettatori.

Video.libero.it. Una specie di youtube italiano, mi dicono.
Una settimana fa ci ero finito su seguendo il link da una video intervista de leiene. E avevo visto nella top ten, in cima alla top ten, un tale video della professoressa di Monterone. Che poi il pomeriggio non c’era più.

Immagino ne avessero parlato i tg (io non li guardo tutti i giorni, non c’ho abbastanza pelo sullo stomaco).

Il giorno dopo ne parlava il giornale ilbrescia, del gruppo e-polis, che leggo abbastanza. Giornale normalmente pacato, attacccava “video osceno, scandaloso, atti sessuali espliciti…” ??

Io il video l’ho visto, il giornalista mi sa di no.
Dei ragazzetti che circondano una professoressa. Le mettono le mani addosso, o meglio sul culo. Si vede un pezzo di un perizoma. E uno dei ragazzetti che affonda un secondo le mani dentro i pantaloni. Il tutto intermezzato da simpatici “Ciao matteo” rivolti alla camera del videofonino.

Mah. Una roba assurda. Cioè strano che in una classe succeda una roba del genere. Che fosse sesso, insomma… come dire che sono le cicogne a portare i bambini…

Cmq. Sul giornale la professoressa diceva di non essersi accorta di nulla (??). Secondo MAH.

Il video era su video.libero. L’hanno tolto. L’hanno messo su youtube (o non so se era al contrario prima su youtube poi su libero). Che l’ha tolto. Ieri ho visto che c’era di nuovo – uploadato da un brasiliano e con un tot di commenti stupido/innocenti, in portoghese, stile “Ce l’avessi io una prof così”.

Cercando con google “insegnante monteroni” si leggono un po’ di commenti alla vicenda (non tutti intelligenti). Per i commenti a “spiare mia moglie” conviene aspettare qualche ora.

ps: il tizio che ha filmato la moglie di nascosto è un merda. Ma sbatterlo in gabbia per degli anni, boh. A far compagnia agli straccioni che spacciano in strada due grammi di merda. (E intanto i criminali veri sono quasi tutti fuori.)

ps2: tre mesi di indagini? per risalire a uno che ha un account su libero e ci posta i suoi video?? io credo proprio che bastino tre giorni (libero ha l’obbligo di tenere i log, e secondo me uno che mette i video di sua moglie su libero lo fa da casa sua, o al massimo dall’ufficio. E molto probabilmente non si rende conto di star facendo qualcosa di penalmente rilevante. Va be’, supposizioni mie.)

ps3: andate a vedere la top ten dei video su libero. Oggi, o un altro giorno. Un video con un pezzo di tetta del carnevale brasiliano, un video con un pezzo di culo di britneispirs, un video con un pezzo di mutanda della valletta tv del mese. Questo dovrebbe farci riflettere.

La rete per molti versi è un riflesso di ciò che noi siamo, e di come decidiamo di usarla.


Web 2.0: The Machine is us/ing us

febbraio 17, 2007

C’è un bel video, su youtube, che cerca di spiegare il cosiddetto web 2.0. Il video è questo.
Il video è bello: stile quando gli americani fanno le cose bene. Ovvero è chiaro, pragmatico. (Le cose americane fatte bene, spesso, si conformano alla massima KISS – Keep It Simple, Stupid).

In cinque minuti, e in modo piacevole, racconta l’evoluzione dal testo cartaceo a quello digitale, dall’HTML all’XML, dai primi siti web a quelli di oggi.

Non va preso come una verità rivelata, ma è sicuramente utile, specie per esemplificare le cose a chi ne sa/capisce di meno, di nuove tecnologie.

E’ bello vedere che è uno dei video + popolari su youtube.

Lo ha ideato, e messo on-line, il professor Micheal Wesch, nell’ambito di un progetto di Etnografia Digitale dell’Università del Kansas.

Il video mi è piaciuto, ci ho curiosato intorno.

Viene segnalato, in questo bell’articolo (in inglese), di Inside Higher Ed, come “esempio vincente” di video virale (la sua popolarità è iniziata con un passaparola via e-mail tra colleghi di Wesch).

Ho letto una trascrizione del video. Ho pensato di tradurla in italiano. Dopo venti righe, ho scoperto che esisteva già una traduzione italiana.

Meglio: dopo la trascrizione inglese del danese Justaddwater.dk, Claude Amansi (della svizzera italiana, mi pare di capire) ha usato la piattaforma di mojiti per “sottotitolare” il video su web.

Mojiti semplicemente recupera i video streammati da altre piattaforme, come youtube, e permette agli utenti di fare annotazioni, stile fumetti o sottotitoli.

E’ un servizio tipicamente web 2.0, direi. Di mash-up (stile mojiti, ma anche last.fm, yahoo pipes, etc etc) mi propongo di scriverne, poi.

Insomma ho scoperto che Claude aveva usato la trascrizione inglese per commentare il video, e poi l’aveva anche tradotta in italiano. In modo direi discreto.
Io sono uno (stronzo?) perfezionista.

Ho ripreso la sua sottotitolatura, e le ho dato delle aggiustatine – sia come lessico che come time-code.

Ecco il risultato (questo video lo inserirei volentieri, ma wordpress non ha – per ora – un plugin per gestire oggetti video di mojiti.com):

mojiti.com/kan/2024/4125


Liberi abbracci (Free hugs)

febbraio 1, 2007

Ok. Se non sei una delle 9,863,671 persone (fino a questo momento), che ha visto questo video, su youtube, forse questo è il tuo momento. Tema: abbracci. A sconosciuti.

Il tutto parte dall’idea di un giovane australiano, Juan Mann, che tornando in patria dopo anni di lavoro all’estero… percepisce la propria solitudine. Nessuno ad abbracciarlo all’arrivo, in aeroporto. Voleva qualcuno che lo salutasse, gli facesse un sorriso, lo stingesse a sè. Ha deciso di scrivere un cartello “FREE HUGS” – ovvero abbracci gratis, abbracci liberi – e si è messo su un marciapiede.

Tutto è cominciato così… Per il resto della storia, si veda il sito ufficiale della campagna, freehugscampaign.org.


TristeMedia. [Facce di cioccolato?!]

gennaio 29, 2007

Metà dicembre. Efferrato, multiplo, omicidio a Erba, nel comasco. Uccisi, sgozzati, la madre, il figlioletto, la nonna. E una vicina di casa. In fin di vita il marito della vicina.
Iniziano, da subito, le speculazioni.
Prima si accusa il marito della donna, e padre del bimbo. Che e’ in Tunisia, ed e’ un ex-carcerato (traffico di coca, libero con l’indulto). Quando si capisce che non c’entra, si incolpano i tunisini. Poi la cosche mafiose.

Regolamento di conti. Sì, ma condominiali. A Gennaio confessano i vicini di casa. Sono stati loro. Italianissimi, normali. Merde come e più di noi.

Giornalisticamente, a caldo, diamo sempre il peggio. Insuperabile, credo, il corriere (ma non ho fatto ricerche approfondite):

Uccide quattro persone e brucia la casa
Tre donne e un bambino ritrovati senza vita nell’appartamento in fiamme. Caccia al convivente tunisino di una delle vittime

È proseguita per tutta la notte, finora senza esito, la caccia al 25enne tunisino Abdel Fami Marzouk, il pregiudicato – uscito dal carcere per indulto – ricercato per l’ atroce massacro avvenuto lunedì sera in un appartamento in via Diaz, nel centro di Erba, nel Comasco.

Marzouk, secondo gli investigatori,
è scomparso dopo aver ucciso a coltellate alla gola e in altre parti del corpo la moglie Raffaella Castagna, di 30 anni, il figlio Yousef di 2 anni, la suocera Paola Galli, 60, e una vicina di casa…

fonte: corriere della sera del 12 dicembre 2006

Chi ha compiuto la carneficina ha voluto colpire la famiglia del pregiudicato per fargliela pagare. A confermarlo è anche la ferocia del delitto. Il giovane era uscito di prigione il 2 agosto scorso, grazie all’indulto, dopo una condanna a tre anni e mezzo per spaccio.

fonte: la repubblica del 13 dicembre 2006

Sugli autori della strage, invece, le piste sembrano via via ridursi, giorno dopo giorno. E il rituale dell’esecuzione porta a fare propendere gli investigatori verso una pista nordafricana accantonando per un momento lo sgarro che nel novembre del 2005, Azouz Marzouk avrebbe fatto in carcere a un gruppo di pericolosi calabresi.

Il favore verso questa ipotesi lo si deduce dal modo in cui il commando si è accanito sulle sue vittime usando il coltello e sgozzando le vittime. Violenti, efferati nell’utilizzare l’arma, forse da cucina e un oggetto contundente non ancora identificato che sarebbe stato utilizzato per stordire le vittime. Un messaggio, stando ai codici della malavita, che porterebbe a identificare un gruppo di nordafricani.

fonte: la repubblica del 15 dicembre 2006

La rabbia dei famigliari. “Bisogna sterminarli tutti”, ha commentato acceso dalla rabbia Alberto Croci, uno zio di Raffaella entrando nell’abitazione di alcuni suoi parenti. “Bisogna farle fuori tutte ‘ste facce di cioccolato”. Con lui c’era la moglie: “La penso come lui”, si è limitata a mormorare la donna varcando la soglia di casa.

fonte: la repubblica del 14 dicembre 2006

Se Azouz Marzouk, il giovane marito tunisino di una delle vittime, respinge l’ipotesi che si sia trattato di una ritorsione nei suoi confronti da parte di esponenti legati alla criminalità organizzata è questa, tuttavia, la pista principale battuta dagli investigatori. Una conferma che si sia trattato di una vendetta, da parte di più killer professionisti, arriva anche dal procuratore capo delle Repubblica di Como, Alessandro Maria Lodolini.

fonte: la nazione del 13 dicembre 2006

Ovviamente oltre a fantasmi, preconcetti, piste, illazioni giornalistiche, e reazioni a caldo razziste e tristi di qualche famigliare o paesano, il peggio del peggio del peggio arriva da certi loschi figuri padani:

“La spaventosa mattanza cui ha dato luogo a Erba un delinquente spacciatore marocchino ci prospetta quello che sarà, molte altre volte, uno scenario a cui dobbiamo abituarci. Al di là dell”effetto indulto’, che qui come in altri casi dà la libertà a chi certo non la merita, vi è e resta in tutta la sua spaventosa pericolosità una situazione determinata da modi di agire e di reagire spazialmente lontani dalla nostra cultura e della nostra civiltà. Quel che è successo a Erba può succedere, in ogni momento, dovunque personaggi non integrati semplicemente perché non integrabili, hanno trovato nel nostro territorio e, purtroppo, anche in Padania facile accoglienza, ottusa tolleranza, favoritismi politico-sociali d’ogni genere. E’ ora di finirla”.
(Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord, Ansa, 12 dicembre 2006).

citato in: Osservatorio politicamente scorretto

Poi, dopo, forse, in qualche modo, con o senza risultati, si fanno delle proposte. ONU. Deontologiche. UNHCR, DOPO ERBA NECESSARIA UNA CARTA DEONTOLOGICA PER LA STAMPA A TUTELA DI IMMIGRATI E RIFUGIATI


Mal viventi

gennaio 17, 2007

Leggo ilbrescia. è gratis e lo prendo sotto casa. leggo anche il gdb – aka, storicamente, il bugiardino. mi hanno regalato l’abbonamento.

Il brescia

Il giornale di brescia

Ogni giorno, o quasi, i celeri omini forzuti delle ononime dell’ordine si rincorrono e ammanettono e schiaffano dentro qualche pericolossissimo spacciatore, sovente straniero, reo di commerciare alle volte tre alle volte due alle volte mezzo grammo di qualche schifosa polvere. coca. ero. o invece hashish. per i giornali(sti) è uguale. come la birra e la grappa. come lo yogurt e il pecorino. come un gatto e un pigmeo. come io e te. va be’.

Ilbrescia oggi spiegava che – parole di un sensibile e solerte lettore di agenzie, e di veline, ovvero di un giornalista… – un ragazzo di 22 anni è stato arrestato. gli omini blu lo hanno inseguito lui ha gettato due involucri di cellophane gli omini blu lo hanno acciuffato gli omini blu hanno recuperato gli involucri gli omini blu gli omini blu

Lo straniero è stato arrestato e verrà poi espulso.

Il compratore è scappato. il tossico. il drogato. lo schif(id)o.

Ma mi è piaciuto come l’ha definito il giornalista (che purtroppo essendo un taglincollatore di agenzie e veline e non una “firma” non ha diritto a nome e cognome e fondo articolo. nè alle semplici iniziali).

Il secondo mal vivente.


Gdb: prodi, papa, prodi

gennaio 9, 2007

Il giornale di brescia , in gentile abbonamento gratuito, sabato e domenica, befana e domenica, non è arrivato, con la posta. Ieri, lunedì, tre in uno.

(Quindi abbiamo fatto male, forse anche peccato, sospettando il vicino di furti (di) quotidiani nel week-end).

Il che mi ha dato la possibilità di avere tra le dita e sotto gli occhi tre titoli di prima pagina, in sequenza. Prima parola del titolo di sabato. Prodi. Prima parola del titolo di domenica. Il papa. Prima parola del titolo di ieri. Prodi.

Quando si dice fantasia…


Gdb for free

gennaio 5, 2007

Ci hanno regalato (promozione novelli sposi) sei mesi di abbonamento al Giornale di Brescia.
Da ieri.

Non è esattamente il mio quotidiano di riferimento. Ma conto di iniziare a dargli delle sbirciatine. E, chi sa, scrivergli addosso.

(A un certo punto, qualche anno fa, avevo un titolo pronto per una ipotetica serie di saggi, commenti, articoletti. “Nuovi scritti sui polsini”. Bulgakoviano.)